Riflessioni filosofiche di un Venerdì mattina.   

Le scelte che facciamo influenzano oltre che la nostra vita anche la nostra salute. Quando eravamo bambini c’era chi prendeva delle scelte al nostro posto e “si prendeva cura di noi”. Crescendo siamo diventati noi a dover fare queste stesse scelte e a doverci assumere questa responsabilità.

Pensare di non scegliere è in realtà una scelta. In questo caso infatti subiremo passivamente lo stile di vita dettato dalla società in cui viviamo con tutte le conseguenze che questo comporta per la salute.

Sappiamo che il nostro stile di vita andrebbe rivisto ma il semplice sapere non è sufficiente e spesso l’errore di noi “addetti alla salute” sta nel sottovalutare questo aspetto. Ci limitiamo ad informare il paziente degli errori che sta commettendo e dei rischi che sta correndo, convinti che questo sapere porterà le persone a correggere i loro errori.

Ma non funziona così. Tutti i fumatori sanno che fumare fa male eppure continuano a farlo. E’ evidente dunque che il semplice sapere non è sufficiente.

E’ difficile rompere queste cattive abitudini perché farlo significa fare cambiamenti, compiere delle azioni. Per compiere un’azione ci deve essere una motivazione. Non tutti sono in grado di trovare la motivazione al cambiamento, il semplice sapere che un comportamento non sia salutare infatti spesso non è una motivazione sufficiente.

E QUINDI?

Il nostro compito come “operatori della salute” sta anche nel capire il livello di preparazione al cambiamento della persona. Ci sarà chi ha bisogno solo di sentirsi supportato e seguito, chi ha bisogno di essere incoraggiato (magari anche attraverso altre persone che condividono la sua esperienza: gruppi di supporto), chi è in una fase di passaggio per cui non è ancora pronto per mettere in atto il cambiamento ma ha preso coscienza della necessità di farlo e si sta preparando per iniziare (per cui ha bisogno di qualcuno che eviti che si perda per strada questi buoni propositi), chi è indeciso per cui ha bisogno che gli vengano enfatizzati i benefici del cambiamento e che lo si aiuti a risolvere le sue resistenze al cambiamento, e chi invece non pensa minimamente al cambiamento ed ha bisogno perciò di qualcuno che con regolarità provi a fargli cambiare idea.

E non solo, perché ogni essere umano è unico e irripetibile per cui ciò che va bene per me in termini di dieta, esercizio fisico etc etc può non andar bene per qualcun altro. Per cui il nostro compito è anche quello di personalizzare.


LA SOCIETA'

Purtroppo le responsabilità di questa situazione sono da ricercarsi nella società moderna.

Viviamo in un mondo in cui siamo sottoposti giornalmente a moli di stress per le quali il nostro corpo non è stato progettato. Non ci muoviamo più (guidiamo, lavoriamo alla scrivania, guardiamo al TV…sono solo modi diversi di stare seduti), non mangiamo più cibo naturale ma processato, non respiriamo più aria pulita, non dormiamo più a sufficienza, non stiamo al buio quando dovremmo starci etc etc

Invece di fare qualcosa per correggere questa situazione aspettiamo inesorabilmente le sue conseguenze (malattie), per poi curarle con costi esorbitanti ed insostenibili.

Dovremmo iniziare a pensare ad un sistema in cui si prevengono le malattie responsabilizzando (e motivando!) i cittadini circa il ruolo che loro stessi ricoprono per la loro salute. Probabilmente ridisegnare questo modello di assistenza alla salute è l’unico modo per migliorarne la qualità.

Promuovendo da una parte stili di vita sani (dieta, esercizio fisico, gestione e riduzione dello stress, riposo) e scoraggiando dall’altra quelli malsani (cibo spazzatura, fumo, sedentarietà, praticare attività che ci rubano tempo, energia, motivazione e soldi come può essere lo stare seduti gran parte della giornata a vedere la TV) possiamo infatti aumentare enormemente le possibilità di godere di un futuro pieno di energia e salute invece che di malattie e bisogno di assistenza.

 

 

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