In altri articoli ti ho spiegato cosa sia il diet break e dei suoi benefici psicologici e fisiologici quando si segue una dieta.

Le cose però non finiscono qui. Queste pause dalla dieta sono infatti molto utili anche per una miriade di altri motivi ed oggi te li voglio riassumere portandoti l’esempio di Valentina e Marco.

 

EFFETTI BENEFICI DEI DIET BREAK: C’E’ DI PIU’


Altro effetto benefico numero 1

Valentina sta seguendo la dieta da qualche mese. Si allena 2 volte a settimana in palestra e va a correre una volta alla settimana. Al nostro secondo controllo mi racconta che sta notando una sempre maggiore difficoltà quando va a correre. Sente le gambe pesanti e quello che prima riusciva a fare senza troppi problemi ora sta diventando sempre più difficile.
In palestra i carichi che utilizza cominciano ad essere ingestibili. Stanno capitando un po' troppe giornate in cui non riesce a chiudere le serie.

Mi chiede se è normale e se posso fare qualcosa.

Ecco che ci viene in aiuto il diet break! Dico allora a Valentina di prepararsi perché la prossima settimana mangerà di più, soprattutto lato carboidrati. Lei è contenta e non vede l’ora perciò non aspetto oltre e dopo un paio di giorni le mando tutto con la richiesta di farmi sapere se alla fine di quella settimana si sentisse meglio durante gli allenamenti.

Arriva puntuale il suo feedback dopo una settimana esatta dove mi dice che si sente molto meglio come energie e sta dormendo, a suoi dire, anche meglio. 

 
Perché succede tutto ciò?

Quando si è a dieta per perdere peso può succedere di sentirsi stanchi. Si sta consumando più energia di quanta se ne introduca per cui tutto ciò è più che normale. 

Il problema di tutto ciò è che se c’è uno sportivo la stanchezza si traduce in allenamenti di scarsa qualità oltre che in un cattivo recupero. Esattamente quello che accadeva a Valentina.

Ebbene, alzando le calorie daremo finalmente l’energia di cui ha bisogno al corpo e riusciremo cosi a migliorare i nostri allenamenti e il nostro recupero, per cui indirettamente anche il sonno.
Allenarci meglio significa potenzialmente costruire nuova massa muscolare, o comunque mantenere quella che si ha, ed anche questo ha i suoi lati positivi!

Finita questa settimana io, ma soprattutto Valentina, eravamo di nuovo pronti per riprendere la dieta e continuare il nostro percorso di dimagrimento con l’accordo che avremmo fatto di lì a breve una seconda pausa rigenerante! (e cosi effettivamente facemmo)

 

Effetto benefico numero 2


A volte quello che può sembrare uno stallo del peso in realtà non lo è! Il diet break ha come altro effetto benefico quello di aiutarci a capire se quello che sembra essere uno stallo effettivamente lo sia o meno.

Del resto quando ti ho parlato di stallo del peso in questo articolo te l’avevo detto che era una faccenda complicata!


Ti spiego tutto tramite Marco, un ragazzo di 34 anni che ha sperimentato sulla sua pelle tutto quanto durante il suo percorso.

Marco ha perso peso in modo lineare per circa 3 mesi. Tra il terzo e il quarto mese ricevo un messaggio dove mi anticipava che la bilancia si era fermata e che aveva paura di venire al controllo del Martedì successivo perché aveva paura di non essere sceso. Mi ero fatto un’idea, ma in questi casi non puoi mai essere veramente certo di quello che sta succedendo. Come ti dicevo lo stallo del peso è una cosa difficile da trattare. 

Beh, il Martedì arriva e con lui la visita con Marco. Aveva ragione, il peso era fermo lì. Ho fatto i miei ragionamenti (sempre molto contorti) ed ho pensato che a prescindere da tutto era arrivato il momento di fare un diet break. Erano 3 mesi che Marco era a dieta. Era arrivato il momento giusto.

Inutile dirvi il terrore nei suoi occhi: “Oddio Mattè, ma come devo mangiare di più, non sono dimagrito adesso, se mi fai mangiare di più ingrasso!

Insisto e gli dico di fidarsi. Anche a lui chiedo di avvisarmi e tenermi aggiornato su quello che succede la settimana successiva. 

La settimana dopo ricevo un suo messaggio dove mi spiegava che la bilancia era sempre ferma lì e che tutto sommato per lui era già un passo in avanti visto che aveva paura di ingrassare.

Gli chiedo altra pazienza e altra fiducia e gli dico di fare una seconda settimana seguendo il diet break che avevo preparato per lui.

10 giorni dopo mi scrive un messaggio tutto entusiasta! Aveva perso la bellezza di 3Kg cosi, all’improvviso. Come per magia!
 


Perché? 

Non è magia. Quando siamo a dieta per perdere peso è facile che la qualità del sonno si abbassi (come era successo a Valentina), ed insieme a questo si innescano una serie di adattamenti ormonali tra cui l’aumento del cortisolo

Avete presente quando prendete il cortisone e vi gonfiate come palloni? Ringraziate il cortisone, che altro non è che cortisolo.


Ecco, con il diet break andiamo a riparare questi adattamenti ormonali e può succedere che si verifichi un fenomeno, che è ciò che è successo a Marco, noto come effetto Whoosh.

 In pratica, il cortisolo, abbassandosi, ci consente di liberarci di tanta acqua che stavamo ritenendo all’interno della cellula grassa. Il risultato di tutto questo è che noi vedremo l’ago della bilancia scendere improvvisamente!

Non eravamo in stallo ma semplicemente non riusciamo a vedere il peso scendere perché stavamo trattenendo tanta acqua che mascherava il peso che stavamo perdendo. Liberandoci di quell’acqua possiamo finalmente apprezzare i frutti del nostro lavoro! Fico, eh?


Piccolo discalimer: non è una cosa che succede sempre. Anzi, a volte succede il contrario. Mangiando più carboidrati potremo rimpinguare le nostre scorte di glicogeno, cosa che, può farci leggere un aumento del peso sulla bilancia dovuto anche in questo caso a movimenti di liquidi. In entrambi i casi basta sapere cosa sta succedendo per non cadere in inutili paranoie.

 
 

Effetto benefico numero 3


Questi periodi di diet break dove si mangia di più non devono essere necessariamente fatti seguendo una dieta strutturata da me, anzi. Spesso dico semplicemente alla persona di mangiare più di prima e di mangiare soprattutto più carboidrati. Senza dare alcuna dieta, per un discorso di riposo psicologico.

La decisione se far seguire o meno un diet break strutturato da me o se fatto in autonomia la prendo in base ad alcuni parametri, ci sono pro e contro in entrambi i casi. Comunque, terzo effetto benefico, dicevamo. 

Quando il diet break è fatto in autonomia significa che è il paziente a autoregolarsi su come e cosa mangiare. Questo ha l’enorme enorme pregio di essere una sorta di allenamento per il suo futuro mantenimento dei risultati.

Fare le cose in autonomia presuppone che il paziente conosca dove si trovino i carboidrati, dove i grassi e dove le proteine e abbia una buona idea delle quantità dei nutrienti che sono contenuti in ciascun alimento.

Destreggiandosi in tutto ciò ha modo di fare esperienza di quelle che potrebbero essere future problematiche che si troverà ad affrontare quando sarà arrivato al traguardo finale e ci saluteremo e a pensare a possibili soluzioni. Il mantenimento del peso è una skill che va imparata ed allenata ed il break dalla dieta autogestito consente di farlo.


Direi che questi tre benefici sommati a quelli fisiologici e psicologici rendono il diet break un must di qualsiasi approccio alimentare volto al dimagrimento.


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